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mercoledì 8 novembre 2017

Attenzione al climax

Affinché un racconto sia efficace, una delle possibilità è che nello svolgimento vi sia un climax dell'azione che giunga al suo punto più alto per poi risolversi nella fase dello scioglimento, che precede il finale vero e proprio. Come rappresentato nella immagine seguente...


"Per tenere avvinto il lettore è necessario imparare “l’arte della tensione”: sapere come e quando alimentarla o allentarla. Non è consigliabile tenerlo sempre sul filo del rasoio, o rischiamo di ritrovarci con un lettore troppo impaziente di arrivare alla fine. Al contempo, neppure lasciarlo troppo tranquillo è consigliabile perché potremmo perderlo ancora prima di mostrargli che “il finale meritava tutto lo sforzo”!".
"In poche parole: dobbiamo far succedere qualcosa, ma soprattutto dobbiamo trasmettere a chi legge la sottile sensazione che molto presto qualcosa succederà. L’arte della tensione ci offre un valido strumento per raggiungere l’obiettivo: il climax. Il climax non è altro che un momento cruciale, il punto di massima intensità che cattura e trascina il lettore nell’emozione del momento. Vi possono essere tanti climax in una storia, ma non possono avere tutti la stessa intensità altrimenti è come se non vi fossero affatto. Ci deve sempre essere un climax principale, solitamente l’ultimo prima dello scioglimento e dell’epilogo della storia".
Il testo citato è tratto dall'articolo del sito Imbrattacarte "Inizio, climax, fine: i cardini di una storia", di Alberto, ottobre 2010.

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